Spondilolistesi degenerativa: quando la colonna perde stabilità, ma non la speranza

Spondilolistesi degenerativa quando la colonna perde stabilità ma non la speranza

La spondilolistesi degenerativa è una condizione che vediamo spesso nel nostro lavoro quotidiano, soprattutto nelle persone sopra i 60 anni. Si tratta dello scivolamento in avanti di una vertebra rispetto a quella sottostante, dovuto al naturale processo di usura che coinvolge i dischi intervertebrali e le articolazioni posteriori.

In parole semplici: con il tempo, le strutture che tengono ferme le vertebre si consumano e una di esse può iniziare a “cedere in avanti”, perdendo la sua posizione.

 

Chi colpisce?

È una patologia tipica dell’età avanzata, molto più frequente nelle donne (rapporto 5:1). Il segmento più coinvolto è L4-L5.
A volte è silenziosa, ma in altri casi può dare sintomi fastidiosi come:

  • lombalgia (soprattutto in stazione eretta o in estensione)
  • Dolore che scende lungo le gambe (simile alla sciatica)
  • Difficoltà a camminare per lunghi tratti, con dolore o debolezza (claudicatio neurogena)

 

Spondilolistesi degenerativa_colonna vertebrale

 

Le basi scientifiche

Queste informazioni sono tratte da un’importante revisione pubblicata su Acta Ortopédica Mexicana nel 2020, realizzata da un’équipe dell’Istituto Nazionale di Riabilitazione di Città del Messico.

Lo studio analizza la spondilolistesi degenerativa sotto ogni aspetto: cause, classificazioni, sintomi, diagnosi e trattamenti. Viene citata anche la classificazione di Wiltse, una delle più utilizzate a livello internazionale.

Il lavoro è supportato da oltre 30 fonti scientifiche, con dati epidemiologici su migliaia di pazienti. È quindi una fonte solida e affidabile, che conferma molto di quello che osserviamo ogni giorno in ambulatorio​.

 

Diagnosi: quando lo scivolamento diventa evidente

Per capire se si tratta davvero di spondilolistesi servono spesso, oltre alla visita iniziale:

  • Radiografie in piedi, statiche e in movimento, per valutare se c’è instabilità
  • Risonanza magnetica, per visualizzare i dischi, i nervi, le faccette articolari
  • A volte anche esami elettromiografici, se ci sono sintomi neurologici sospetti

 

Trattamento: prima di tutto conservativo

La parte più interessante dello studio — e quella che ci trova perfettamente d’accordo — è che la maggior parte dei pazienti può essere trattata senza chirurgia grazie ad adeguata fisiotereapia.

Il primo approccio è conservativo e si basa su tre pilastri:

  1. Rieducazione e gestione del carico
  2. Terapia farmacologica sintomatica (se e quando serve)
  3. Fisioterapia personalizzata

Ed è proprio sulla fisioterapia che voglio soffermarmi, perché è il cuore del trattamento.

 

Spondilolistesi degenerativa_colonna vertebrale (1)

 

Fisioterapia: il centro del recupero

Un percorso fisioterapico ben strutturato è spesso la chiave per evitare l’intervento chirurgico. L’obiettivo non è solo togliere il dolore, ma migliorare la stabilità e la funzione della colonna.

Cosa si fa concretamente?

  • Esercizi per controllo del tronco: rinforzo della muscolatura profonda lombare e addominale con carichi e range di movimento graduali e progressivi.
  • Mobilizzazione mirata per le articolazioni “rigide”
  • Allungamento selettivo dei muscoli retratti
  • Consigli ed esercizi posturali e consigli per le attività quotidiane
  • In alcuni casi, busti ortopedici per uso temporaneo, sempre se necessari e sotto controllo

Ogni programma va personalizzato, con una valutazione attenta dei sintomi, delle immagini e delle condizioni generali del paziente.

 

E la chirurgia?

Lo studio conferma che solo il 10-15% dei pazienti arriva realmente all’intervento. La chirurgia si prende in considerazione solo in caso di:

  • Deficit neurologici importanti
  • Dolore molto invalidante
  • Scivolamento progressivo e instabilità grave

Negli altri casi, un approccio conservativo ben condotto porta a risultati eccellenti, anche a lungo termine.

 

La nostra esperienza al centro

Nel nostro centro abbiamo visto tantissimi casi di spondilolistesi degenerativa trattati con successo senza ricorrere alla chirurgia.

Il segreto? Un lavoro di squadra, che unisce competenze mediche, fisioterapiche e osteopatiche, in un ambiente dove il paziente è sempre al centro del percorso.

Ogni persona è diversa, e lo è anche ogni colonna: per questo crediamo in un approccio personalizzato, fondato sull’ascolto, l’esperienza clinica e una visione condivisa tra i professionisti.

Se hai mal di schiena cronico, difficoltà a camminare o sospetti un problema vertebrale, parlarne presto può fare davvero la differenza.

 

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Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.