Sai qual è il trauma più frequente negli sportivi?

Con oltre 5.000 traumi in Italia, la distorsione alla caviglia è la patologia più ricorrente negli sportivi. Ne soffre in modo particolare chi pratica pallavolo, basket e calcio. Perché è così comune? La risposta va ricercata nell’anatomia di questa articolazione, costretta a sopportare tutto il peso corporeo, e nei suoi movimenti.

Di cosa si tratta? La distorsione alla caviglia è la perdita momentanea e non completa dei rapporti articolari tra le ossa distali della gamba, tibia e perone, e il primo osso del piede, l’astralago.

Questo trauma solitamente viene suddiviso in 2 tipologie:

Lesioni isolate, a loro volta ripartite in base alla frequenza in: distorsioni laterali (80-90%), distorsioni mediali (1-3%), sindesmosi (1-10%).

Lesioni associate che comprendono fratture ossee o lesioni tendinee.

Le percentuali evidenziano che la distorsione più frequente è quella laterale (interessa i legamenti considerati stabilizzatori, come il peroneo astralgico anteriore e posteriore e il peroneo calcaneare). Una distorsione più grave ma molto rara è invece quella mediale, che generalmente provoca una rottura del perone o un cedimento dei legamenti interni.

Cosa fare quando capita questo infortunio? La prima cosa è ovviamente fermarsi immediatamente e applicare del ghiaccio (per non più di 20 minuti consecutivi e non direttamente ma tramite uno straccio o una borsa interposta). Un altro consiglio è quello di sollevare l’arto verso l’alto per favorire il drenaggio e applicare una fasciatura abbastanza stretta da impedire che l’articolazione si gonfi eccessivamente ed evitare di sovraccaricarla per qualche giorno.

Se il trauma è così severo da comportare un ematoma (comparsa di zone blu-rosse più o meno diffuse) è buona norma sottoporsi ad una radiografia per escludere quantomeno lesioni ossee. Successivamente, quando la caviglia si sarà sgonfiata verrà il momento di valutare il trauma tramite esame obiettivo RX, ed eventuali esami strumentali se necessari (come ecografia o nei casi più gravi RMN). Una volta stabilita l’entità del problema, si potrà procedere a un trattamento riabilitativo specifico.

La riabilitazione avviene in 3 fasi. La prima, mirata al recupero dell’articolarità della caviglia e la scomparsa dell’edema (gonfiore), comprende diversi tipi di terapie come Tecarterapia, Ultrasuonoterapia mobilizzazione passiva, bendaggio di supporto o taping kinesiologico.

Dopo aver ridotto l’edema e il dolore articolare, il programma continua con il recupero del tono muscolare, potenziamento, ripristino del controllo propriocettivo.

distorsione_caviglia_dolore

Terminate queste due fasi si arriva al ricondizionamento globale dell’apparato locomotore ed alla riatletizzazione per poter tornare a fare sport in condizioni ottimali e sicure.

Per affrontare tutti questi step è fondamentale l’aiuto di un professionista, in grado di seguirti passo dopo passo in un percorso personalizzato e finalizzato a un rapido ritorno all’attività!