Artriti e malattie autoimmuni? Facciamo un po’ di luce.

Artrite Reumatoide, Spondiliti, Artrite Psoriasica, Lupus Eritematoso Sistemico, Sindrome di Sjogren, Sclerodermia, patologie autoimmuni (gravidanza), vasculiti: sapete che cosa hanno in comune tutte queste patologie?

Si tratta di malattie reumatiche infiammatorie, croniche e autoimmuni.

Forse non lo sapevi, ma queste patologie colpiscono fino al 1,5% della popolazione e con maggiore incidenza nelle donne (circa 3 volte in più rispetto agli uomini).

Come si genera questo tipo di patologia?

Tutto ha inizio da una reazione infiammatoria anomala che colpisce tessuti, organi o interi apparati (da qui il termine “autoimmune”): a seconda dell’organo o dell’apparato che viene colpito, la patologia prende un nome diverso. Ad esempio, nel caso in cui vengano coinvolte in maniera maggiore le articolazioni, questi disturbi prendono il nome di artriti.

È importante non sottovalutare questi reumatismi: molte di queste patologie possono evolversi in situazioni più complesse, generando effetti negativi come dolore, perdita di autonomia funzionale, disabilità e un peggioramento generale della qualità della vita; ciò è dovuto anche agli effetti collaterali dei farmaci e, in determinati casi, al coinvolgimento di strutture vitali dell’organismo.

Artrite Reumatoide

Colpisce la membrana sinoviale delle articolazioni che reagisce all’infiammazione aumentando il proprio volume e intaccando le cartilagini, provocandone la graduale erosione fino ad arrivare alla distruzione. Questo tipo di artrite può intaccare anche tutti i tessuti adiacenti l’articolazione, oltre che l’osso della zona colpita.

Nell’Artrite Reumatoide ad essere colpita è la membrana sinoviale, che non viene riconosciuta dall’organismo da parte degli anticorpi e di conseguenza viene attaccata iniziando un meccanismo di autodistruzione.

Quali sono le cause delle patologie reumatiche?

Nonostante i numerosi studi e ricerche da parte della comunità scientifica, le cause delle patologie reumatiche non sono ancora ben definite. Tra le ipotesi proposte ci sono la predisposizione genetica e l’incidenza di fattori esterni, come quelli ambientali. Vi sono anche delle teorie non ancora dimostrate riguardanti l’associazione di un’alimentazione scorretta o forme di intolleranza individuale: una dieta scorretta, squilibrata e povera di nutrienti associata a stili di vita sedentari e stressanti potrebbero essere dei fattori che possono influenzare le normali attività dell’organismo.

Alcuni studi hanno ipotizzato ci possano essere carenze dell’organismo: diminuzione di vitamina D, vitamina C, Lisina, Prolina, Zinco, Magnesio, vitamina K, scarsità d’acqua, omega e probiotici.

Devo usare il cortisone?

Molto spesso per le patologie reumatiche si ricorre al cortisone: è davvero efficace in questi casi? Il cortisone viene utilizzato come antinfiammatorio e come immunosoppressivo con l’effetto di limitare le infiammazioni, diminuendo il dolore e spegnendo così l’infiammazione. Ma ci sono effetti negativi?

Come tutti i farmaci anche il cortisone ha degli effetti negativi. Il suo utilizzo prolungato provoca: decalcificazione ossea (osteoporosi), ritenzione idrica, aumento del peso e incremento della resistenza insulinica.

I farmaci non vanno presi alla leggera (e non solo per gli effetti negativi che possono provocare).

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Tutte queste patologie necessitano di un inquadramento specialistico, i farmaci vengono prescritti da un medico specialista dopo aver delineato bene la patologia, anche ricorrendo ad esami specifici.

Inoltre, spesso la patologia reumatica viene trattata con un approccio multidisciplinare che prevede la collaborazione di più figure, il medico specialista, il fisioterapista, il medico di base.

Il fisioterapista è fondamentale per la prescrizione di ausili e sussidi e l’educazione al loro uso, e per la prescrizione di esercizi o terapie mirate.

In alcuni casi l’attività fisica risulta essere molto efficace, sarà sempre il vostro fisioterapista a seguirvi in questa fase di scelta ed indirizzamento.

Per evitare lungaggini, suggeriamo di affidarvi in centri multidisciplinari dove le equipe sopra citate sono già consolidate e dove potrete essere seguiti dalla fase acuta al ritorno all’attività fisica.

 

Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.