Come combattere la dorsalgia?

In molti pensano che il dolore dorsale e intercostale siano causati da un colpo di freddo o dal tempo e iniziano a preoccuparsi soltanto quando il fastidio persiste per più di una settimana: si tratta quasi sempre di dorsalgia.

Il dolore è generalmente localizzato tra le due scapole e compreso tra il centro della schiena ed il collo.

Se il dolore è originato dall’apparato muscolo-scheletrico o dai nervi bisogna accertarsi, tramite una valutazione e un’anamnesi, che non vi siano lesioni particolari come fratture (in caso di osteoporosi, sforzi eccessivi, cadute) o strappi muscolari.

Nella maggioranza dei casi è difficile identificare con certezza la causa, perché il dolore è quasi sempre provocato da più fattori; tuttavia, questa patologia è più comune nelle persone che usano spesso le mani all’altezza del petto senza dare sostegno ai gomiti, dunque caricando eccessivamente spalle, scapole e zona dorsale.

I pazienti che avvertono dolore dorsale imputano la colpa alle scarpe scomode, al materasso troppo duro o troppo morbido, al sollevamento di un oggetto troppo pesante oppure a uno strappo muscolare.

Alcune di queste ipotesi in alcuni casi sono giuste, ma in molti altri sono errate e hanno bisogno di accertamenti.

A tutti i pazienti con problemi di dorsalgia viene consigliato, quantomeno per un periodo, di prestare maggiore attenzione alla postura, sia lavorativa che non, in modo da evitare di assumere posizioni in cui si curva troppo la schiena, soprattutto da seduti.

I farmaci antinfiammatori possono dare sollievo soprattutto in fasi di dolore acuto, ma il miglioramento è soltanto temporaneo perché non agiscono sull’origine del problema e non impediscono le recidive.

Si utilizzano, in fase iniziale, esercizi terapeutici, terapie fisiche come la Tecar o le terapie fasciali e manuali che hanno un effetto analgesico, antinfiammatorio locale o miorilassante e poi si passa ad una fase di recupero attivo attraverso esercizi mirati.

I pazienti che avvertono dolore durante alcuni movimenti, di solito la rotazione, traggono beneficio dalle tecniche di manipolazione vertebrale: in questi casi, lo sblocco articolare permette, tra le varie cose, di ripristinare il corretto movimento tra le vertebre e, passati un paio di giorni, se abbinati ad esercizi di recupero attivo la sintomatologia può già regredire.

 

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Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.