Rottura del legamento crociato anteriore nelle donne

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Negli ultimi anni sono state fatte molte ricerche per quanto riguarda la prevenzione e l’incidenza della rottura del legamento crociato anteriore, ma solo recentemente questi dati sono stati analizzati al fine di identificare se vi fossero delle differenze genere-specifiche  per quanto riguarda l’incidenza della rottura del legamento crociato anteriore nei vari sport e se i programmi di prevenzione testati  fossero efficaci.

Da queste analisi è emerso che le femmine hanno un rischio di rottura del legamento crociato anteriore aumentato rispetto ai maschi, se comparati negli stessi sport e a livelli di esposizione al rischio simili.

rottura legamento crociato anteriore

In particolare, da questi studi emerge che in media le donne hanno un rischio di rottura di ben 9 volte maggiore rispetto agli uomini. Entrando però nel dettaglio, per ogni singolo sport queste percentuali si modificano parecchio: ad esempio nel calcio e nel basket le donne hanno un rischio di rottura di 3 volte maggiore rispetto agli uomini, mentre nella pallavolo si registra il più basso rischio di rottura con una differenza di probabilità di rottura tra uomo e donna doppio per quanto riguarda le donne. Lo sport che sembrerebbe più a rischio rottura e con le maggiori probabilità di rottura a carico delle donne è lo sci alpino, dove però il rischio è inversamente proporzionale al livello atletico del praticante. In pratica maggiore è la bravura e la preparazione atletica della sciatrice minore è il suo rischio di rottura.

Per quanto riguarda l’efficacia dei programmi di prevenzione, basati su rinforzi ed esercizi specifici, questi sembrano funzionare in tutti gli sport, ma per motivi non ben chiari e che andrebbero approfonditi sembrano essere meno efficaci nel basket.

Perché c’è più incidenza nelle donne?

Il motivo biomeccanico di questa maggior incidenza e rischio rottura per le donne va ricercato nella maggior lassità capsulo-legamentosa delle donne e nei diversi pattern di attivazione muscolare.

Alcuni studi hanno mostrato che le donne, quando affaticate, alterano maggiormente il proprio gesto atletico e di conseguenza il pattern motorio si altera, viene modificato l’assetto di bacino e tronco durante l’atterraggio da un salto mostrando una minor flessione del tronco e un’alterata attivazione del bicipite femorale. Questo aumenta le forze di taglio femoro-tibiali con un maggior rischio di stress per il legamento.

Questi dati non devono scoraggiare le donne dal praticare i loro sport preferiti, ma devono responsabilizzarle nel ricercare competenza in chi le allena ma anche responsabilizzare gli allenatori. I programmi di prevenzione specifici elaborati e testati sembrano ridurre questi rischi e una collaborazione tra figure quali il fisioterapista ed il preparatore atletico sembrano dare i risultati migliori. Auspichiamo quindi che i programmi di preparazione fisica delle proprie atlete vengano rivisti in modo da migliorare il controllo motorio di questi distretti anche quando affaticati.

E tu? Quando fai sport affianchi i consigli del tuo allenatore con quelli del tuo fisioterapista di fiducia?

PS. Se ancora non ne hai uno, puoi trovarlo ora qui!

 

Bibliografia:

  1. A meta-analysis of the incidence of anterior cruciate ligament tears as a function of gender, sport, and a knee injury-reduction regimen. Arthroscopy. 2007 Dec;23(12):1320-1325.e6. Prodromos CC1, Han YRogowski JJoyce BShi K.
  2. Effects of fatigue on lower limb, pelvis and trunk kinematics and muscle activation: Gender differences. Electromyogr Kinesiol. 2016 Nov 9;32:9-14. doi: 10.1016/j.jelekin.2016.11.001. [Epub ahead of print] – Lessi GC1, Dos Santos AF1, Batista LF1, de Oliveira GC1, Serrão FV2.

 

Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.