Perché mi è venuto quest’acciacco?

fisiosan dolore

Una domanda ricorrente, che si tratti di un dolore nuovo, ricorrente, un sintomo acuto… la persona che viene da me prima o poi mi chiede:

“ma perché mi è venuto quest’acciacco?” ( o un suo sinonimo)

La risposta purtroppo non è quasi mai molto soddisfacente.

La verità è che le lesioni, le infiammazioni, come le tendiniti o le ernie del disco, vengono quasi sempre per una somma di fattori (a meno che non si tratti di un trauma diretto violento ma a quel punto, quella domanda in genere non mi viene posta).

Quando il paziente mi fa questa domanda è perché nemmeno lui riesce a capire cosa possa aver provocato quel problema, quel sintomo, quella rigidità, o altro deficit funzionale che sia.

In questi casi come pocanzi anticipato la causa è spesso multifattoriale, cioè provocata da più cose.

Nessuna di queste è identificabile con certezze matematica né si possono far statistiche assolute in quanto ognuno di noi è un “pezzo unico” e reagisce agli stimoli in modo diverso.

A questa domanda, quando il paziente rimane perplesso, amo rispondere con questa domanda:

“ma la sua macchina non è mai guastata se non per colpa di un incidente?”

Esattamente, quante volte può capitare che senza un motivo apparente la macchina smette di accendersi, inizia a fare un rumore strano, la frizione inizia a patinare… e sì che avete fatto pure tutti i tagliandi (cosa che non fate sul vostro corpo) …

Eppure qualcosa si guasta, si logora, si consuma, va sostituito, va lubrificato, va fissato.

Pensate alla meravigliosa macchina uomo, questa nella maggior parte dei casi è in grado di auto ripararsi, con tempistiche sue, a volte ha bisogno di aiuto esterno, a volte ha solo bisogno che non continuiate a insistere in quello che le ha provocato la lesione… ma nella maggior parte dei casi il nostro corpo, aiutato o meno, riesce ad auto-ripararsi.

Questo ragionamento, vorrei poi estenderlo come critica alla nostra cultura consumistica ed “antiecologica”, e lo dico con autocritica, per farvi capire quanto poca attenzione a volte riponiamo nei confronti del corpo mentre ne dedichiamo inutilmente per cose più superficiali…

quante poche risorse* siamo disposti a spendere per il bene materiale più prezioso di cui siamo dotati dalla nascita… il nostro corpo. (* parlo volutamente di risorse perché a volte non si tratta solamente di soldi, ma di tempo, attenzione, cura …)

Già perché mentre è prassi comune quella di spendere fior di soldi per fare manutenzioni estetiche al proprio corspo (penso ai capelli, all’estetista ecc)  o alla propria macchina (500€ di tagliando all’anno per evitare che si possa rompere gravemente senza escludere le rotture straordinarie provocate da incidenti, cattivo uso, normale usura e quant’altro) è assai poco comune preoccuparsi dello stato generale del nostro corpo se non con esami ematochimici (esami del sangue) generici…

invece la totale disattenzione nei confronti del sistema muscoloscheletrico a volte si manifesta quando ormai determinate patologie si sono manifestate acutamente.

Non è terrorismo psicologico quello che voglio fare, ma una riflessione; perché alcuni piccoli gesti per voi stessi, a scopo preventivo, dovrebbero esser presenti nella vostra vita come lo è il gesto di lavarsi i denti.

Una sere di esercizi, una serie di movimenti fatti ciclicamente, possono effettivamente ridurre il rischio di incorrere in certi problemi.

Un atleta lo sa bene, se il suo preparatore atletico è attento, che una certa “condizione” è indispensabile per poter far bene quel gesto tecnico e praticare quello sport senza sforzi eccessivi e meno rischi possibili…

Ma la vita stessa ha bisogno di una “condizione” minima per poter vivere meglio, con buona qualità della vita e meno incidenti di percorso possibili.

Purtroppo, sul vostro bagaglio genetico noi non potremo intervenire (che equivale alla marca e il modello di vettura che siete)

Ma almeno potremmo gestire i fattori esterni (lo stile di guida, il tipo di strade che percorrete, come usate la vostra auto in pratica) che possono accorciare la durata di certe “componenti” e portare a “guasti” di vario tipo.

Ps. Perché ho usato la foto di berlusconi? Perché quando ho scritto “acciacco” su google immagini mi è comparso ricorrentemente lui, e sicuramente ho attratto la vostra attenzione.

Nessun secondo fine politico, anzi volevo mettere asia argento, che anch’essa compare più volte (non ho indagato il motivo).

 

Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.