Mal di schiena in gravidanza

Il mal di schiena, già di per sé molto comune, colpisce spesso anche le donne in gravidanza, che presentano dolore sia in sede lombare che dorsale.

Le cause della comparsa del dolore lombare non sono ancora certe, tuttavia l’aumento del carico biomeccanico durante la gravidanza altera sicuramente i normali equilibri posturali e di carico sul rachide.

Un’ipotesi alternativa potrebbe essere legata al fatto che in gravidanza si verifica un aumento di lassità del tessuto collagene: il contenuto ematico di relaxina aumenta di 10 volte con un picco massimo tra la 38esima e la 42esima settimana; questo influisce soprattutto sull’articolazione sacro-iliaca e sulla sinfisi pubica, ma può influire anche sulla colonna rendendola “meno rigida” e quindi, in carenza di una muscolatura forte ed allenata, causare nuovi disequilibri con conseguente dolore.

L’arma fondamentale rimane quindi la prevenzione. Infatti, molti mal di schiena sono proprio posturali, nel senso che, a causa della pancia che cresce e dello spostamento del baricentro corporeo, la donna incinta tende e inarcare la zona lombare: bisognerebbe allenarsi per mantenere una posizione corretta e aiutare la muscolatura della schiena a non “cedere” al peso.

Ci sono due esercizi base che consigliamo da fare a casa per mantenere tonica ed al contempo elastica la vostra zona lombosacrale messa a dura prova dalla gravidanza.

Il primo esercizio è “il gatto”: consiste nel mettersi a carponi e inarcare la schiena verso l’alto espirando contemporaneamente. Successivamente, inspirando, bisogna inarcare la schiena portando il sedere in su (come per alzare la coda) e poi tornare alla posizione di partenza. L’esercizio va ripetuto una decina di volte anche più volte al giorno.

Il secondo esercizio è “il ponte”: serve a rinforzare la muscolatura stabilizzatrice della colonna e dei glutei. Si parte da supine, con le ginocchia unite e i piedi appoggiati a terra. Espirando, bisogna sollevare il bacino e la parte bassa della schiena facendo leva tra piedi e scapole che rimarranno in appoggio. Una volta sollevato il bacino di una spanna massimo, mantenere la posizione per 4-5 secondi per poi tornare alla posizione di partenza. L’esercizio si può ripetere una decida di volte, anche per due o tre volte al giorno.

Questi esercizi sono comunque soltanto l’ABC di un auto-trattamento e non possono essere specifici quanto degli esercizi studiati e prescritti dopo un’attenta visita individuale.

Quando è necessario, quindi, andare dallo specialista?

Dal momento che è un’evenienza frequente nelle gestanti, il ricorso allo specialista è necessario solo quando i disturbi sono tali da ostacolare significativamente i normali gesti della vita quotidiana e dell’attività lavorativa, oppure quando la sintomatologia dolorosa è continua e duratura.