La Dorsalgia o dolore dorsale

Spesso si pensa che il dolore dorsale e intercostale (fino allo sterno) sia causato da un colpo di freddo, questa è una convinzione generalmente erronea, ce ne rendiamo conto perché il fastidio tende a rimanere anche trascorsa la prima settimana.

Generalmente ne soffre una percentuale molto alta della popolazione seppur  in percentuale minore rispetto alla lombalgia ed alla cervicalgia.

I pazienti con dorsalgia possono avere qualunque età, anche se gli adulti sono i più colpiti.

Nella maggior parte dei casi, il dolore è i localizzato tra le due scapole ed è compreso tra il centro della schiena ed il collo.

 

Il dolore è spesso originato dall’apparato muscolo-scheletrico o da una compressione di una radice nervosa, ma, anche se può sembrare frustrante, raramente si può identificare una causa precisa, anche dopo una valutazione ed un’anamnesi, in quanto tipicamente multifattoriale.

Spesso, come già detto, chi ne soffre imputa il dolore alla presenza di una contrattura, cosa parzialmente vera, infatti la contrattura antalgica è una conseguenza tipica di una disfunzione vertebrale o di una compressione discale.

 

Quali sono le cause?

La dorsalgia colpisce quasi la metà della popolazione nell’arco della vita, e come anticipato, nella maggioranza dei casi a tutt’oggi risulta difficile identificare la causa con certezza, ci sono soggetti che si svegliano al mattino con il dolore oppure avvertono una sintomatologia di bassa intensità (un fastidio) che cresce con il tempo.

Infatti, a meno che non parliamo di una dorsalgia acuta post-traumatica, il dolore è provocato quasi sempre da un insieme di cause, ed è raro che provenga da una sola struttura.

Questa patologia è più comune nelle persone che usano le loro mani all’altezza del petto senza dare sostegno ai gomiti, dunque caricando spalle, scapole e zona dorsale in maniera continuativa.
Questa condizione è tipica anche tra le persone che lavorano con una postura inchinata – come nel caso di parrucchiere, infermiere, chirurghi etc.

Gli anziani possono soffrire di spondilosi, vale a dire artrosi vertebrale, sempre negli anziani inoltre, soprattutto se osteoporotici, i crolli vertebrali possono portare a dolore dorsale acuto e la diagnosi differenziale attraverso un’anamnesi in tali casi è d’obbligo.

Una delle peculiarità di questo tratto di colonna è che raramente avviene l’equivalente del “torcicollo” o del colpo della strega; può capitare ma è raro, di avvertire una fitta fortissima anche senza apparente motivo, o a seguito di un movimento particolare che comporta da subito dolori lancinanti trafittivi fino allo sterno.

È una condizione che si può presentare soprattutto se in passato il paziente ha subìto traumi o contraccolpi al rachide e la sintomatologia è così acuta da far spesso allarmare il paziente che si trova con il respiro bloccato dal dolore.

 

Come si arriva alla diagnosi?

“Un mio amico dice che il dolore è dovuto alle scarpe, l’altro dà la colpa al materasso, forse ho l’ernia del disco … però ricordo di aver sollevato un oggetto pesante e forse ho uno strappo muscolare”.

Queste sono alcune ipotesi che generalmente fa il paziente: a volte sono giuste, in altri casi del tutto errate. Per prima cosa bisognerà invece escludere le patologie più gravi o le compressioni nervose, poi in base alla storia dei sintomi, ai test e alle informazioni che il paziente fornisce si potrà diagnosticare il tipo di dorsalgia di cui si è affetti.

 

Qual è la terapia?

Chi ne soffre in primis dovrebbe provare a modificare la postura (sia lavorativa che non)  per evitare di assumere posizioni troppo “ingobbite” con un’ipercifosi dorsale, specie se protratta nel tempo, soprattutto da seduti; provare ad evitare le posture che acuiscono i sintomi e provare a fare i movimenti contrari, sotto forma di esercizio.

Spesso già questo, nelle dorsalgie meccaniche, è sufficiente a far regredire la sintomatologia.

I farmaci antinfiammatori (fans, cortisone, analgesici, etc.) possono dare sollievo soprattutto in acuto, ma il miglioramento è generalmente temporaneo perché non agiscono sulla reale causa del problema e non possono prevenire le recidive come invece fa un lavoro attivo sulla muscolatura e sulla postura.

Lo stiramento/strappo muscolare è un evento rarissimo, la terapia è prevalentemente il riposo e può essere coadiuvata dall’uso di alcune terapie strumentali che facilitano il rilassamento delle contratture antalgiche e velocizzano il processo di recupero.

 

In caso di ernia del disco dorsale, seppur più rara a livello dorsale, la terapia più adatta consiste soprattutto in esercizi di riequilibrio auto-somministrati  che decomprimono e riducono, puntando a ridurre il carico al disco e alla compressione radicolare che ne consegue.

 

 

 

 

 

 

Per l’artrosi o la dorsalgia infiammatoria, si utilizzano terapie fisiche e strumentali che hanno  un effetto antinfiammatorio locale o le terapie fasciali a scopo mio rilassante per poi passare alla fase di recupero attivo attraverso esercizi mirati.

 

I pazienti che avvertono dolore durante alcuni movimenti (di solito la flessione o la rotazione) o che hanno percepito la fitta iniziale a seguito di un movimento singolo particolare, traggono beneficio dalle tecniche di manipolazione vertebrale.

In questi casi, lo “sblocco articolare” può dare un sollievo piuttosto repentino, riducendo le contratture antalgiche e ripristinando la mobilità.

Passati un paio di giorni, generalmente anche a questo paziente vengono consigliati esercizi di auto trattamento per mantenere i benefici della terapia manipolativa e per evitare una recidiva se in fase di valutazione sono emersi movimenti o lavori a rischio.

 

Aldilà di queste tecniche specifiche, per poter risolvere il problema alla radice, molto spesso risulta essere utile agire sulla correzione frequente della postura e  rinforzando la muscolatura decifotizzante (gli estensori del tronco) che permette di ridurre la compressione sui dischi intervertebrali e di mantenere posture più corrette a livello del dorso anche durante le attività o i movimenti più a rischio.

 

Di seguito una selezione di 3 semplici esercizi che ti suggerisco qualora soffra di dorsalgia cronica:

Per rinforzare la muscolatura del dorso e periscapolare (quella che ci fa stare eretti)

 

Per mobilizzare la zona dorsale in estensione, dunque il contrario della flessione, nel caso il dolore compaia quando stai a lungo seduto o insaccato:

 

Per mobilizzare la zona dorsale in rotazione, spesso movimento molto compromesso a causa di scarsa variabilità di movimenti o scarsa attività fisica:

 

Spero di esserti stato di aiuto.

Poliambulatorio Fisiosan è un centro di fisioterapia autorizzato. Il nostro team si compone di professionisti qualificati in grado di valutare questo tipo di disturbi.

Per avere maggiori informazioni e richiedere una prima visita

 

CONTATTACI

 

Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.