La coccigodinia è un dolore localizzato nella zona del coccige, l’ultimo segmento della colonna vertebrale. È una condizione spesso sottovalutata, ma che può avere un impatto significativo sulla qualità della vita: chi ne soffre avverte dolore quando è seduto, durante i rapporti sessuali o l’evacuazione. In casi gravi può rendere difficile anche lavorare o svolgere normali attività quotidiane.
Colpisce prevalentemente le donne, può insorgere in seguito a traumi (cadute sul sedere, parto), ma anche senza causa apparente. Ed è proprio in questi casi, in assenza di traumi o evidenti lesioni al coccige, che è fondamentale allargare lo sguardo: il coccige, infatti, è innervato dal rachide lombosacrale, e una sofferenza a questo livello può riflettersi come dolore “a valle”, nella zona coccigea. È quindi indispensabile valutare sempre anche la salute della colonna lombare, specie in presenza di ernie, disfunzioni articolari o contratture profonde (come quelle del muscolo piriforme o delle sacroiliache). In alcuni casi, questo tipo di dolore può essere associato anche a condizioni come la lombalgia.
Come si cura la coccigodinia?
Lo studio sistematico pubblicato nel Global Spine Journal ha analizzato 64 studi per un totale di quasi 2000 pazienti, valutando tutte le principali terapie oggi utilizzate. Le opzioni sono diverse e si suddividono in tre categorie principali:
1. Trattamenti conservativi (non invasivi):
- Cuscini a forma di U o cuneo per ridurre la pressione sul coccige
- Fisioterapia, stretching, manipolazioni
- Antinfiammatori e terapie manuali
Sono sempre il primo passo da tentare, ma purtroppo offrono solo un miglioramento medio del dolore del 17%. Spesso sono insufficienti nei casi cronici.
2. Trattamenti interventistici (mini-invasivi):
- Infiltrazioni con anestetico o corticosteroidi
- Radiofrequenza del ganglio impar (una piccola struttura nervosa dietro il coccige)
- Onde d’urto extracorporee (ESWT)
Tra questi, le onde d’urto e la radiofrequenza sono le più efficaci. In particolare, le onde d’urto hanno ridotto il dolore in media del 63%, un risultato paragonabile a quello dell’intervento chirurgico, ma senza i suoi rischi. È una terapia non invasiva, indolore, senza effetti collaterali, che stimola la rigenerazione dei tessuti e riduce l’infiammazione.
3. Chirurgia (coccygectomia):
- Rimozione totale o parziale del coccige
È efficace, ma presenta il più alto tasso di complicanze (11%), soprattutto infezioni. Deve essere l’ultima opzione, riservata solo ai casi refrattari ad ogni altro trattamento.
Qual è la strategia più efficace?
Il messaggio chiave dello studio è chiaro: la terapia deve seguire un percorso progressivo, partendo da approcci non invasivi per poi passare, se necessario, a quelli più intensivi. In quest’ottica, le onde d’urto rappresentano oggi una delle migliori opzioni per i pazienti con coccigodinia cronica, perché:
- sono altamente efficaci,
- non hanno effetti collaterali,
- evitano il ricorso alla chirurgia,
- non richiedono anestesia né farmaci.
Inoltre, quando il dolore non è riconducibile a traumi o alterazioni evidenti del coccige, una valutazione approfondita del rachide lombosacrale è fondamentale, per individuare eventuali problemi alla base del dolore riflesso.
Conclusioni
La coccigodinia può essere una condizione complessa e frustrante, ma oggi abbiamo a disposizione terapie sempre più mirate. Le onde d’urto si confermano tra le soluzioni più efficaci e sicure, ideali per molti pazienti prima di ricorrere a trattamenti più invasivi.
Nel nostro centro, utilizziamo le onde d’urto da oltre 14 anni con grande soddisfazione. In molti casi, i risultati ottenuti sono stati sorprendenti anche per altri specialisti che non conoscevano a fondo questa metodica. Tuttavia, il vero punto di forza del nostro approccio è l’inquadramento iniziale approfondito: valutiamo sempre la presenza di eventuali problemi lombosacrali o disfunzioni posturali che potrebbero riflettersi sul coccige.
Inoltre, abbiniamo le onde d’urto a tecniche complementari (come esercizi mirati o terapia manuale), per rendere i risultati più stabili e duraturi nel tempo. Ogni paziente riceve un trattamento personalizzato, in un percorso strutturato e seguito passo dopo passo.
Riferimento bibliografico
- Coccydynia—The Efficacy of Available Treatment Options: A Systematic, Review Gustav Ø. Andersen, BA Med1, Stefan Milosevic, BA Med1 , Mads M. Jensen, BA Med1, Mikkel Ø. Andersen, MD2, Ane Simony, PhD2, Mikkel M. Rasmussen, PhD1 , and Leah Carreon, MD, MSc2,3
Dott. Marco Segina
Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).
Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.