Contrariamente a quanto si pensa, invecchiare non significa necessariamente “soffrire con le ossa”: oggi, infatti, abbiamo l’esempio di persone ultra ottantenni che conducono una vita attiva e sono assolutamente autosufficienti.
La colonna vertebrale, quindi, non invecchia isolatamente, ma insieme a tutto il nostro fisico: i fenomeni che si manifestano più frequentemente colpendo le ossa che invecchiano sono l’artrosi e l’osteoporosi.
L’artrosi è una malattia dovuta al deterioramento della cartilagine che riveste le superfici ossee all’interno delle articolazioni e colpisce soprattutto le sedi più sottoposte al carico, cioè le anche, le ginocchia e la colonna vertebrale. È importante riconoscere che l’artrosi è come i capelli bianchi: è l’invecchiamento delle nostre ossa, una patologia che, più o meno precocemente in base a caratteristiche genetiche, interessa tutti.
I sintomi più comuni dell’artrosi sono il dolore, la rigidità e la limitazione nell’utilizzo dell’articolazione. Il dolore avvertito è di tipo meccanico, cioè maggiore dopo l’esercizio oppure quando si carica peso sull’articolazione interessata; di solito il dolore è più intenso la sera e si attenua con il riposo. Tuttavia, non tutti i pazienti con artrosi avvertono dolore e spesso la patologia si rende evidente solo eseguendo una radiografia.
Nonostante l’artrosi sia studiata da anni, ad oggi non esiste una cura. Esistono però modi per prevenirla: la prevenzione si basa sull’attività fisica, perché il movimento consente di formare “l’olio articolare”, di facilitare l’ossigenazione, di fare arrivare nutrimento attraverso il sangue e di portare via le scorie, consentendo di rallentare l’evoluzione del problema.
L’osteoporosi, invece, è una rarefazione patologica dell’osso, che perde il suo contenuto di calcio, il minerale che lo rende duro e resistente agli urti: l’osso, quindi, si rompe più facilmente. Nel caso della colonna vertebrale le fratture avvengono nella parte anteriore, sulle vertebre, che perdono la loro forma a cubo e diventano trapezoidali, con il conseguente abbassamento di statura e il tipico incurvamento dell’età anziana.
Per curare l’osteoporosi esistono dei buoni presidi farmacologici che aiutano l’osso rarefatto a rinforzarsi. È necessaria, però, una vita attiva, sole e tanto movimento: studi recenti hanno dimostrato che in un certo senso l’osso è come il muscolo, poiché si adatta alle richieste che gli facciamo ed è per questo che se ci muoviamo molto è più facile che l’osso si rinforzi, mentre se ci muoviamo poco, l’osso perde calcio perché non ritiene necessario averne troppo.
Concludendo, per invecchiare con una colonna vertebrale sana è bene:
– non trascurare il mal di schiena o il male al collo se compaiono frequentemente, perché in età anziana si rischia che diventino un problema cronico e invalidante;
– guardare i propri genitori, perché guardando loro da anziani si ci si può in parte vedere nel futuro e quindi prevenire eventuali danni;
– condurre una vita sana, evitando soprattutto di tenere posture scorrette per lunghi archi temporali;
– fare costantemente attività fisica, ovviamente senza esagerare.
Espresse queste considerazioni, come immaginate che sarà la vostra colonna vertebrale?