Qualche mese fa si è rivolta a noi una signora di 52 anni che da mesi conviveva con una cervicobrachialgia persistente: dolore al collo, sensazione di pesantezza e formicolio alla mano.
Aveva già effettuato diversi cicli di fisioterapia in altri centri, concentrati esclusivamente sul tratto cervicale, poiché una risonanza magnetica mostrava una protrusione discale C6-C7 e C7 T1.
Dopo i trattamenti riferiva un miglioramento del dolore cervicale, ma le parestesie a mano e avambraccio continuavano, soprattutto sul IV e V dito, talvolta fino al gomito.
La valutazione clinica eseguita presso il nostro centro ha evidenziato un’irritazione del nervo ulnare a livello del tunnel cubitale, indicativa di una seconda compressione distale lungo lo stesso nervo.
Un classico esempio di “double crush syndrome”, cioè una duplice compressione lungo il decorso del nervo.
Con un ciclo di trattamenti sui tessuti molli del tunnel cubitale, esercizi di neurodinamica e rieducazione funzionale, nel giro di 6 settimane i sintomi si sono finalmente completamente risolti, confermando che la problematica non era solamente cervicale.
Cos’è la Double Crush Syndrome
La “sindrome del doppio schiacciamento” descrive la condizione in cui lo stesso nervo subisce due o più compressioni lungo il suo percorso — una prossimale, ad esempio a livello del plesso brachiale o delle radici cervicali, e una distale, come nei canali osteofibrosi di gomito o polso¹.
Questa condizione è spesso sottodiagnosticata, ma diversi studi mostrano che nei pazienti con radicolopatia cervicale la coesistenza di sindrome del tunnel carpale o compressione ulnare è fino a tre volte più frequente rispetto alla popolazione generale²,³.
Quando si tratta solo la componente cervicale, il dolore tende a ridursi, ma le parestesie e la debolezza persistono, perché la seconda compressione più distale continua a interferire con la conduzione nervosa.
Diagnosi: l’importanza di una valutazione completa e integrata
Individuare una double crush syndrome richiede esperienza e una valutazione approfondita.
Devono essere svolti:
- test neurodinamici selettivi (per nervo mediano, ulnare e radiale);
- analisi della funzione cervicale e scapolare;
- in caso di dubbi è utile far svolgere un’ecografia e/o elettromiografia per confermare la doppia sede di compressione⁴,⁵.
Tutto questo consente di individuare l’origine esatta del disturbo e di impostare un piano terapeutico realmente efficace.
Nervo per nervo: le forme più comuni di “doppia compressione”
Nervo Ulnare
È probabilmente il nervo più frequentemente coinvolto nelle sindromi double crush di tipo cervico-brachiale.
Le compressioni possono avvenire:
- prossimalmente a livello C8–T1 o del plesso brachiale inferiore,
- distalmente nel tunnel cubitale (gomito) o nel canale di Guyon (a livello del polso).
Trattamento efficace:
- tecniche di rilascio dei tessuti molli (fascia, flessori ulnari, retinacolo flessore);
- esercizi di neurodinamica “slider” a basso carico;
- rinforzo dei muscoli scapolari e del rachide cervicale profondo.
Gli studi recenti confermano che la combinazione di mobilizzazione neurale e trattamento dell’interfaccia dei tessuti molli riduce significativamente dolore e parestesie³,⁶,⁷.

Nervo Mediano
Il classico esempio è la coesistenza di radicolopatia C6–C7 e sindrome del tunnel carpale.
Il paziente può migliorare con il trattamento cervicale ma continuare ad avere formicolii al pollice, indice e medio, se la compressione distale non è riconosciuta.
Trattamento efficace:
- splint notturno per ridurre la pressione sul tunnel carpale;
- mobilizzazioni neurali e neurodinamica (tecniche “slider” e “tensioner” dosate);
- trattamento fasciale e linfodrenante per migliorare lo scorrimento del nervo;
- esercizi posturali e scapolari per ridurre la trazione prossimale.
Una revisione sistematica (JOSPT 2021) e una meta-analisi (2023) hanno evidenziato che gli esercizi di neurodinamica, se integrati in programmi multimodali, migliorano la funzionalità e riducono i sintomi nei pazienti con sindrome del tunnel carpale⁸,⁹.
Un RCT del 2024 ha inoltre mostrato che anche il trattamento decongestivo dei tessuti molli (linfodrenaggio), combinato con la neurodinamica, accelera il recupero clinico¹⁰.

Nervo Radiale
Meno frequente, ma non raro.
Il nervo radiale può essere compresso nel tunnel radiale (tra supinatore e estensori del carpo) e associarsi a radicolopatia C6–C7.
I sintomi includono dolore laterale all’avambraccio, debolezza negli estensori e difficoltà nei movimenti di supinazione.
Trattamento efficace:
- mobilizzazioni neurali radiali;
- lavoro mirato sui tessuti molli (estensori e supinatore);
- recupero della mobilità scapolo-omerale e cervicale.
Gli studi più recenti sulla neurodinamica per il tratto cervicale e gli arti superiori confermano l’efficacia delle tecniche di mobilizzazione neurale anche per questa categoria di pazienti¹¹,¹².
L’approccio integrato
Da Fisiosan abbiamo sviluppato negli anni un protocollo specifico per la cervicalgia cronica e per le forme di brachialgia associate, basato su:
- valutazione funzionale iniziale;
- esercizi su macchinari dedicati per il rinforzo selettivo del rachide cervicale con tecnologia DBC (Documentation Based Care);
- terapia manuale con tecniche specifiche (Maitland, Mulligan, Kaltenborn);
- neurodinamica e trattamento dell’interfaccia dei tessuti molli, per favorire lo scorrimento dei nervi periferici e ridurre la compressione.
Questo approccio multimodale, validato da diversi studi sulla radicolopatia cervicale¹³,¹⁴, si è dimostrato particolarmente efficace nei casi di double crush, in cui la sola terapia cervicale o periferica non basta.
La collaborazione tra ortopedici, fisioterapisti e fisiatri consente di trattare tutte le componenti del problema, riducendo i tempi di recupero e il rischio di recidiva.
Conclusioni
La sindrome double crush è una condizione spesso sottovalutata, ma molto frequente nei pazienti con cervicobrachialgia o brachialgia cronica.
Riconoscerla consente di evitare terapie incomplete e di garantire un recupero funzionale completo.
Nel caso descritto — e in molti altri trattati nel nostro centro — la risoluzione è avvenuta solo dopo aver identificato e trattato entrambe le sedi di compressione nervosa.
Se soffri di formicolii, perdita di forza o dolore irradiato al braccio o alla mano, e le terapie fatte finora non hanno risolto il problema, la causa potrebbe non essere solo nel collo.
Presso il Poliambulatorio Fisiosan di Trieste eseguiamo una valutazione approfondita e integrata per individuare la vera origine del disturbo e impostare un percorso terapeutico personalizzato.
Riferimento bibliografico
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- Fritz JM et al. Adding mechanical traction to exercise and manual therapy does not improve outcomes in cervical radiculopathy: RCT. Spine. 2014;39(21):1740–1749.
Dott. Marco Segina
Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).
Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.
