Negli ultimi anni circolano molti post e video di osteopati che attribuiscono all’intestino e al mesentere la “responsabilità” della maggior parte dei dolori lombari. È vero che alcune patologie viscerali possono dare dolore riferito alla schiena, ma dire che questo accade nella maggioranza dei casi è falso oltre che fuorviante¹. In questo articolo vediamo cosa dicono realmente anatomia e fisiologia, quando sospettare un’origine viscerale e come un approccio scientifico, integrato e interdisciplinare aiuti a non sbagliare strada.
Anatomia reale: nervi, gangli e mesentere
L’intestino e gli altri visceri addominali ricevono innervazione dal sistema nervoso autonomo tramite fibre simpatiche e parasimpatiche. Le fibre simpatiche originano dai segmenti toracici e lombari della colonna (T5–L2) e viaggiano attraverso i nervi splancnici fino ai gangli prevertebrali (plesso celiaco, mesenterico superiore e inferiore) prima di raggiungere i visceri². Le fibre afferenti viscerali tornano indietro attraverso le radici dorsali del midollo spinale e i gangli della radice dorsale³.
Questa sovrapposizione spiega il fenomeno del dolore “riferito”: il cervello può interpretare come somatico un segnale che nasce da un viscere perché arriva allo stesso segmento spinale delle afferenze cutanee e muscolari³.
Il mesentere, invece, è un “ventaglio” di tessuto connettivo e adiposo che sospende l’intestino tenue alla parete posteriore dell’addome. La sua radice decorre obliquamente dalla flessura duodeno-digiunale (a sinistra) alla valvola ileo-cecale (a destra), terminando davanti alla giunzione sacro-iliaca destra⁴. Ma questo non significa che “tiri” direttamente sulle vertebre o sui nervi lombari: anatomicamente il nervo sciatico, per esempio, è posteriore, esce dal bacino attraverso il grande forame ischiatico, ben lontano dalla radice mesenterica⁵.
La terapia manuale viscerale: origini, diffusione e dati reali
Negli ultimi anni la cosiddetta “terapia manuale viscerale” è diventata una moda anche in Italia. Viene spesso presentata come un trattamento esclusivo degli osteopati, ma la storia e i dati raccontano qualcosa di diverso.
Origini storiche
Le prime descrizioni sistematiche di manipolazioni sui visceri risalgono alla fine dell’Ottocento, nell’ambito dell’osteopatia fondata da Andrew Taylor Still negli Stati Uniti. All’epoca non esistevano esami per immagini né farmaci moderni: era naturale che i terapeuti cercassero di influenzare organi e apparati interni con manovre manuali⁸. Successivamente, nel corso del Novecento, la terapia manuale viscerale è stata ripresa, sistematizzata e resa più nota in Francia da Jean-Pierre Barral, che negli anni ’80 ha codificato tecniche e corsi specifici⁹.
Non è esclusiva degli osteopati
Oggi molti fisioterapisti con formazione avanzata in terapia manuale apprendono anche nozioni di trattamento viscerale. La “manipolazione viscerale” non è tutelata da brevetti o ordini professionali: ciò che cambia è la formazione e il rigore scientifico con cui la si applica. Nelle linee guida internazionali sulla lombalgia, però, non esistono raccomandazioni di alto livello che indichino la manipolazione viscerale come trattamento standard¹.
Anatomia e fisiologia alla prova
Alla luce di quanto sappiamo oggi su innervazione, gangli e mesentere, non ci sono evidenze solide che una manipolazione esterna possa “mobilizzare” visceri o plessi nervosi profondi in modo specifico, né che ciò abbia effetti diretti su lombalgia o disfunzioni interne³⁴⁶. Esistono piccoli studi clinici su manipolazioni viscerali che mostrano miglioramenti del dolore o della mobilità, ma sono quasi sempre con poche persone, senza controlli robusti o con alto rischio di bias¹⁰.
Perché tanto interesse?
Tre fattori principali spiegano la diffusione della terapia manuale viscerale:
- Narrativa affascinante: l’idea che “sbloccare l’intestino” liberi la schiena è intuitiva e si spiega facilmente al paziente.
- Esperienza soggettiva positiva: alcune manovre hanno effetto rilassante, placebo o semplicemente migliorano i tessuti miofasciali superficiali, producendo sensazione di leggerezza.
- Vuoto terapeutico percepito: chi soffre di lombalgia cronica cerca soluzioni alternative dopo aver provato altri approcci.
Un ruolo possibile, ma che va contestualizzato
Questo non significa che le mani sul viscere “non servano mai”: tecniche di terapia manuale mirate all’addome, se eseguite con buon senso e integrate in un percorso multidisciplinare, possono avere effetti sulla postura, sulla respirazione diaframmatica, sul rilassamento miofasciale o sulla modulazione del dolore¹⁰. Ma non possono sostituire un corretto inquadramento clinico, né rappresentano un trattamento primario per patologie viscerali gravi o per la maggior parte delle lombalgie.
Quali visceri possono dare dolore lombare
Reni, ureteri, pancreas, aorta addominale, organi ginecologici e apparato gastrointestinale possono dare dolore che il paziente percepisce come lombare o sacrale⁶. Tuttavia, nella pratica quotidiana, questi casi sono una minoranza: studi di popolazione indicano che meno dell’1–2% delle lombalgie è dovuto a cause viscerali gravi, mentre la stragrande maggioranza è di origine meccanica/non specifica¹.
Come distinguere dolore viscerale da dolore meccanico
Un elemento chiave è la relazione con il movimento. Il dolore muscolo-scheletrico peggiora tipicamente con movimenti, posture o carichi specifici e migliora con strategie posturali, mentre il dolore viscerale tende a non essere modificato dai movimenti della colonna e spesso è associato a sintomi sistemici (febbre, nausea, alterazioni dell’alvo, disturbi urinari, sintomi ginecologici)⁶.
Non esistono test manuali affidabili che da soli distinguano lombalgia viscerale da meccanica. La diagnosi nasce da anamnesi, esame clinico, screening di red flags e — quando indicato — indagini mirate (ecografie, esami di laboratorio, RMN addome, ecc.)¹.
Casi clinici
Voglio arricchire questo articolo con alcuni esempi concreti di come il dolore lombare possa esser originato o meno dai visceri:
1° caso
Una giovane donna si presenta con dolore lombare e sacrale intermittente. La risonanza lombare mostra protrusioni ma i test clinici e l’anamnesi fanno sospettare altro: il dolore peggiora in corrispondenza del ciclo mestruale, con dolori addominali e lombari, a volte anche nei rapporti. Si indirizza la paziente al ginecologo che, dopo approfondimenti (RMN addome e pelvi), diagnostica endometriosi. In questo caso, la lombalgia era un sintomo di una condizione viscerale che richiede trattamento specifico multidisciplinare⁷.
2° caso
Un uomo di 50 anni circa, pratica CrossFit da un anno con costanza e da poco dopo l’inizio lamenta lombalgia cronica. Era stato trattato per mesi con manipolazioni viscerali perché riferiva anche irregolarità intestinale e tensione addominale e su questo punto di era soffermato un osteopata dandogli anche consigli su come modificare l’alimentazione. Le terapie sembravano dare sollievo momentaneo, ma non duraturo. All’anamnesi dettagliata emerge che il dolore lombare è fortemente correlato a movimenti specifici (bending e sollevamenti pesanti), mentre in altri momenti è assente. I test clinici mostrano dolore in flessione lombare e miglioramento con esercizi mirati. Si evidenzia inolte uno schema motorio negli stacchi e negli squat decisamente improprio per la colonna lombare. Si ipotizza lombalgia discogenica con deficit di controllo motorio. Viene impostato un programma di autotrattamento e di esercizi terapeutici con miglioramento netto dei sintomi in due settimane. Il mantenimento del beneficio lo otterremo poi con una revisione della tecnica di squat e di stacco personalizzata. Parallelamente si consigliava visita internistica/gastroenterologica per l’intestino. Qui l’approccio scientifico consente di trattare efficacemente la causa muscolo-scheletrica e contemporaneamente avviare il percorso giusto per il problema intestinale.
Un approccio scientifico e multidisciplinare
Questi casi dimostrano che:
- La lombalgia di origine viscerale esiste, ma va correttamente trattata e inquadrata.
- L’osteopatia o le tecniche manuali possono avere un ruolo, se integrate in un percorso serio e quando c’è evidenza di coinvolgimento viscerale, ma non sostituiscono anamnesi, diagnosi differenziale e collaborazione con medici specialisti.
- La fisioterapia attiva, i test clinici e l’esercizio terapeutico restano centrali nella gestione della lombalgia non specifica.
- La collaborazione interdisciplinare (internisti, gastroenterologi, ginecologi) è essenziale nei casi sospetti.
Al Poliambulatorio Fisiosan affrontiamo ogni lombalgia con un approccio scientifico, partendo da anamnesi e valutazione clinica accurata, screening dei segnali di allarme, test funzionali e — solo quando serve — indagini specialistiche. Grazie alla nostra esperienza con protocolli come il quello della Documentation Based Care, alle competenze integrate di fisioterapisti, ortopedici, internisti e specialisti, possiamo aiutarti a capire la vera causa del tuo dolore lombare e impostare un percorso su misura.
Riferimento bibliografico
- Hartvigsen J, Hancock MJ, Kongsted A, et al. What low back pain is and why we need to pay attention. Lancet. 2018;391(10137):2356–2367. doi:10.1016/S0140-6736(18)30480-X.
- Standring S (Ed.). Gray’s Anatomy: The Anatomical Basis of Clinical Practice. 42nd Edition. Elsevier; 2020.
- Willis WD, Coggeshall RE. Sensory Mechanisms of the Spinal Cord. Springer; 2015.
- Skandalakis JE, Skandalakis PN, Skandalakis LJ. Anatomy of the Mesentery and Mesenteric Root. Am Surg. 2009;75(6):505–512.
- Hopayian K, Song F, Riera R, Sambandan S. The clinical features of the piriformis syndrome: a systematic review. Eur Spine J. 2010;19(12):2095–2109 (anatomia del nervo sciatico e rapporti topografici).
- Ma Y, Deng S, Yuan C, et al. Common differential diagnosis of low back pain in visceral diseases. Front Med. 2024;11:1366514. doi:10.3389/fmed.2024.1366514.
- Vercellini P, Viganò P, Somigliana E, Fedele L. Endometriosis: pathogenesis and treatment. Nat Rev Endocrinol. 2014;10(5):261–275. doi:10.1038/nrendo.2013.255.
- Still AT. Autobiography of Andrew T. Still. Hudson-Kimberly Publishing Co; 1897.
- Barral JP, Mercier P. Manipulation Viscerale. Maloine; 1985.
- Guillaud A, Darbois N, Monvoisin R, Pinsault N. Reliability of diagnosis and clinical effects of visceral osteopathy: a systematic review. BMC Complement Altern Med. 2018;18(1):65. doi:10.1186/s12906-018-2119-x.
Dott. Marco Segina
Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).
Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.