L’anca a scatto

anca a scatto

Questo fenomeno comunemente denominato “anca a scatto“, pur potendo manifestarsi in persone sedentarie, tende a essere più frequente nei soggetti di sesso femminile tra i 20 ed i 30 anni e in particolare tra coloro che praticano attività sportiva. Ciò probabilmente è da relazionare al fatto che nelle donne il bacino è più largo e negli sportivi le masse muscolari sono più sviluppate.

L’anca a scatto infatti dipende dal passaggio difficoltoso di uno specifico tendine su una ben precisa sporgenza ossea. Per maggiore chiarezza ricordiamo si distinguono due tipi di anca a scatto.

 

Anca a scatto di tipo esterno

Il tipo esterno è causato dal conflitto tra fascia lata e il grande trocantere femorale. La fascia lata è una voluminosa struttura tendinea molto importante per l’equilibrio del bacino durante la deambulazione. Essa origina dalla porzione superiore e laterale del bacino e si estende ad abbracciare tutto il lato esterno dell’anca e della coscia fino a inserirsi sul versante laterale della tibia. Nel suo decorso, la fascia passa tangente alla porzione laterale del femore prossimale, chiamata grande trocantere, dal quale è separata semplicemente da una borsa che ne consente lo scivolamento.

In particolari condizioni, e in correlazione con alcune attività sportive, questa fascia si ispessisce e si retrae. In questo caso inizia a produrre uno scatto quando l’anca si flette. Lo scatto, almeno inizialmente, è di solito indolore e riproducibile su volontà. Se non trattato tende ad aggravarsi nel tempo e a divenire costante, accompagnandosi a una sintomatologia dolorosa per lo più avvertita in corrispondenza della regione laterale dell’articolazione.

Spesso si irradia sul lato esterno della coscia e del ginocchio e può divenire molto invalidante in quanto si riproduce a ogni passo e nel salire o scendere le scale.

 

Un altro tipo di anca a scatto

Una seconda forma di anca a scatto, con scatto però localizzato a livello della regione inguinale, è quella causata dalla frizione tra il tendine del muscolo ileopsoas e una sporgenza ossea del pube che prende il nome di eminenza ileo pettinea. Si presenta con dolore inguinale e con uno scatto sordo e profondo in corrispondenza della regione pubica.

Questa forma (anca a scatto interna) è molto più rara e tende a presentarsi in sportivi che effettuano ripetuti movimenti di flessione ed extrarotazione dell’anca. In particolare si presenta con una certa frequenza nei ballerini, nei ginnasti e nei rematori. Anche in questa forma lo scatto è spesso riproducibile dal paziente. La diagnosi però è più complessa in quanto può essere confusa con altre cause di dolore inguinale come l’ernia inguinale o la tendinopatia degli adduttori.

 

Per completezza ricordiamo che esistono forme di anca a scatto di origine non miotendinea ma riconducibili ad esempio alla presenza di corpi liberi (come per esempio frammenti di cartilagine) all’interno dell’articolazione dell’anca oppure dovute a una sindrome da conflitto tra acetabolo e testa femorale.

Si distinguono due tipi di conflitto femoro-acetabolare: il PINCER e il CAM che possono manifestarsi isolatamente o in associazione.
Il PINCER impingement è sostenuto da un eccesso di copertura acetabolare, il CAM ipingement è legato a un’anomalia morfologica della giunzione testa collo con riduzione della sfericità.

In entrambi i casi la non perfetta conformazione dei capi articolari riduce l’escursione che il femore può eseguire prima di urtare i bordi dell’acetabolo generando il “conflitto” anche per movimenti di ampiezza ordinaria. Con il trascorrere del tempo, l’impingement femoro acetabolare può complicarsi con una lesione del labbro acetabolare o comunque con un quadro artrosico secondario.

Clinicamente queste situazioni patologiche possono simulare un’anca a scatto miotendinea in quanto si manifestano con dolore inguinale a esordio subdolo soprattutto dopo uno sforzo fisico; i primi movimenti a essere limitati sono quelli in flessione e rotazione interna dell’anca. Con il progredire della patologia il dolore si manifesta anche durante la deambulazione fino alla comparsa di una zoppia di fuga.

 

Diagnosi e trattamenti

La diagnosi è prevalentemente clinica e si basa sull’anamnesi, cioè sulla storia clinica raccontata dal paziente e sull’esame obiettivo, cioè sulla visita condotta sul paziente. Talvolta può essere necessario eseguire un esame radiografico ed eventualmente una RMN dell’anca per escludere altre patologie, come un’artrosi dell’anca, una necrosi della testa femorale o la presenza di calcificazioni periarticolari.

Uno scatto non doloroso e saltuario in genere non richiede terapie particolari. Spesso il disturbo va scomparendo gradualmente così come è insorto, anche grazie alla ginnastica posturale. Quando invece si associa a disturbi dolorosi, va sempre trattato. In questi casi diventa necessario un trattamento fisioterapico finalizzato ad allungare le strutture che scattano (fascia lata o ileopsoas) in

Al fine di eliminare più rapidamente il dolore e l’infiammazione si può ricorrere anche a terapie fisiche. L’intervento chirurgico, che può essere eseguito anche in artroscopia, è indicato solo quando lo scatto doloroso non risponde a nessun trattamento conservativo.

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Poliambulatorio Fisiosan è un centro di fisioterapia autorizzato. Il nostro team si compone di professionisti qualificati che valutano e soddisfano tutte le esigenze di cui hanno bisogno i nostri pazienti.

 

Bibliografia di riferimento:

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Dott. Marco Segina

Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).

Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.