Quando si parla di colpo di frusta (Whiplash e Wiplash Associated Disorder – WAD) la maggior parte delle persone pensa immediatamente al tamponamento in auto.
In realtà, sia la nostra esperienza quotidiana che la letteratura più recente concordano nell’affermare che oltre il 60-70 % dei pazienti che soffrono per WAD cronico non ha mai avuto un incidente stradale.[1,2]
Arrivano con cefalee cervicogeniche quotidiane, vertigini, disturbi visivi, rigidità cronica e contratture che partono dalla base del cranio… e dopo un’anamnesi accurata scopriamo che il “colpevole” è un trauma sportivo avvenuto 5-10-15 anni prima e mai trattato correttamente.
Gli sport che nascondono il “colpo di frusta sportivo”
I più frequenti che vediamo nel nostro ambulatorio:
- Tuffi (anche da 3 o più metri) → un’entrata in acqua sbagliata, in iperestensione violenta all’impatto con l’acqua
- Calcio → colpi di testa ripetuti o contrasti aerei
- Rugby / Football americano → tackle alto o laterale
- Arti marziali → strangolamenti, proiezioni, colpi al mento
- Ginnastica artistica e cheerleading → cadute con atterraggi su testa o collo
- Equitazione → cadute da cavallo con iperestensione
- Sci / Snowboard → controlama con cadute all’indietro
- CrossFit e pesistica → snatch/clean eseguiti male sotto fatica (raro ma possibile)
Dati che una revisione sistematica del 2024 e studi del 2025 confermano: il 63-71 % delle distorsioni cervicali in atleti sotto i 40 anni è di origine sportiva, non da incidente stradale.[1,3]
Perché il colpo di frusta sportivo è diverso da quello stradale?
Nel tamponamento classico il movimento è quasi sempre un’estensione–flessione rapida del collo.
Negli sport, invece, l’accelerazione e la direzione della forza sono molto più variabili: iperestensione pura (tuffi), rotazione violenta (calcio e rugby), flessione laterale associata a compressione (arti marziali), o impatti ripetuti di bassa entità ma cumulativi (colpi di testa nel calcio).
Questo rende il trauma sportivo meno riconoscibile, ma spesso più insidioso, perché altera strutture profonde senza generare sintomi immediati.
È proprio questo che porta tante persone ad arrivare da noi a distanza di anni, senza collegare quel salto, quella caduta o quel contrasto al dolore che sentono oggi.
Perché diventa cronico dopo anni?
Il meccanismo all’origine è quasi sempre un movimento rapido e violento del capo oltre il range fisiologico che causa micro-lesioni a:
- legamenti alari e trasverso dell’atlante;
- articolazioni e capsule C0-C1 e C1-C2;
- muscoli profondi del collo;
- recettori propriocettivi e riflessi vestibolo-oculari (VOR). [4]
Se non vengono riabilitati subito, si instaura un circolo vizioso:
- muscoli superficiali diventano ipertonici;
- i muscoli profondi si inibiscono;
- il riflesso VOR si altera → cefalee, vertigini, disturbi visivi, difficoltà di concentrazione. [4,5]
Ma come detto precedentemente ci possono essere più micro traumi cumulativi a creare un problema cervicale. Uno studio del 2025 su JAMA Network Open dimostra che nei WAD cronici da trauma sportivo l’aggiunta di educazione al dolore e gestione dello stress riduce il dolore del 30 % e migliora la qualità di vita del 25 %+ rispetto alla sola terapia manuale.[6]
Distinguere il vero WAD da altri problemi cervicali
Non ogni dolore al collo è un colpo di frusta, e non ogni cefalea occipitale deriva da instabilità dei legamenti alari.
Durante la valutazione è fondamentale distinguere i WAD da:
- cervicalgia discogenica (dolore più meccanico, spesso in flessione),
- cefalea cervicogena miotensiva,
- instabilità legamentosa vera,
- compressioni o sofferenze radicolari,
- disfunzioni vestibolari primarie.
Questa diagnosi differenziale è cruciale: ti permette di evitare trattamenti generici e impostare un percorso mirato, soprattutto quando il trauma risale a molti anni prima.
Come lo trattiamo da Fisiosan
A partire dalla valutazione: l’approccio dev’esser radicalmente diverso dal classico “facciamo due trattamenti e vediamo”.
- Valutazione funzionale completa del rachide cervicale superiore che includa:
- Test di stabilità legamenti alare e trasverso.
- Test di compressione/distrazione.
- Cranio-Cervical Flexion Test (CCFT).
- Valutazione dei riflessi vestibolo-oculari (VOR)
- Head Impulse Test.
- Smooth pursuit e saccadi.
Percorso riabilitativo evidence-based
- Rinforzo selettivo e progressivo dei flessori [7] sia tramite auto trattamento che mediante rieducazione funzionale con macchinari specifici
- Rieducazione contestuale del VOR e coordinazione oculo-cefalica → riduzione vertigini del 40-50 %[4]
- Educazione al dolore + gestione stress → -30 % dolore cronico[6]
- Manipolazione selettiva C0-C2 solo quando indicata → +18 % ROM e -25 % dolore in poche settimane e mantenuto nel tempo (evidenza 2025)[8]
Un approccio dedicato anche ad atleti e ex-atleti
Nel nostro centro vediamo un numero crescente di sportivi – agonisti e amatori – con sintomi tardivi da vecchi traumi “minori”.
La letteratura recente è chiara: gli atleti con WAD hanno una probabilità quasi doppia di sviluppare disturbi visuo-vestibolari rispetto alla popolazione generale, perché il loro collo è stato esposto per anni a microtraumi ripetuti.
Per questo nella riabilitazione includiamo anche test dinamici, esercizi in carico, reazioni rapide o simulazioni di gioco, così da riportare il sistema neuromuscolare a un livello di controllo adatto alla loro attività reale.
Il messaggio che voglio lasciarti
Il colpo di frusta non è solo un problema stradale e tantomeno assicurativo.
È un trauma che può capitare in decine di sport, spesso sottovalutato, e che può rovinarti la qualità di vita per decenni se non viene trattato con un approccio moderno e completo.
Se hai fatto sport da giovane (tuffi, calcio, rugby, equitazione, ginnastica, arti marziali…) e oggi soffri di:
- cefalee che partono dalla nuca;
- senso di instabilità o “testa pesante”;
- dolore che peggiora guidando o guardando lo schermo;
- una cervicalgia che sembra non avere una causa chiara;
…forse non è “solo stress da ufficio”.
Potrebbe essere la conseguenza di un vecchio trauma sportivo mai risolto.
Spesso chi arriva in ambulatorio dice: “Non credo sia il trauma… sono passati troppi anni”.
In realtà, esistono alcuni campanelli d’allarme molto tipici:
- rigidità mattutina che non passa con gli stretching classici,
- difficoltà nel mantenere lo sguardo fisso su un punto quando il collo si muove,
- sensazione di “collo fragile” o “debole” nei cambi di direzione rapidi o andando in moto,
- peggioramento del mal di testa dopo attività visive (PC, guida, telefono).
Se li riconosci, non significa automaticamente che tu abbia un WAD cronico, ma è un indizio forte che merita una valutazione funzionale completa.
Se ti rivedi in queste situazioni, e vuoi risolvere questo disagio, prenota una valutazione funzionale cervicale completa da noi.
Possiamo aiutarti a risolvere e ridurre sintomi che ti accompagnano da anni.
Perché il collo non dimentica.
Ma può essere ri-educato.
Riferimento bibliografico
- Ekhator C et al. The Spine is the Tree of Life: A Systematic Review and Meta-Analysis. Cureus 2024
- Karsy M et al. Epidemiology of Cervical Spine Injuries in High School Athletes. Orthop J Sports Med 2017 (agg. 2024)
- Parera-Turull J et al. The Effects of Cervical Manipulation Compared with Conventional Physiotherapy for Acute Whiplash Injury: RCT. Healthcare 2025;13(7):710
- Treleaven J et al. Sensorimotor disturbances in neck disorders affecting postural stability, head and eye movement control. Man Ther (review aggiornata 2025)
- Peterson G et al. Factors Related to Pain and Disability After Internet-Delivered or Physiotherapist-Led Exercise for Chronic Whiplash. JMIR Human Factors 2025;12:e67991
- Malfliet A et al. Pain Science Education, Stress Management, and Cognition-Targeted Exercise Therapy in Chronic Whiplash: RCT. JAMA Network Open 2025;8(8):e2526674
- Jull G et al. (protocollo CCFT – aggiornamento 2025)
- Parera-Turull J et al. (citato sopra)
- Lee SH et al. Efficacy of Acupuncture for Whiplash Injury: A Systematic Review and Meta-Analysis. BMJ Open 2024;14(1):e077700
Tutti gli studi sono open-access o disponibili su PubMed/PEDro.
Articolo aggiornato a novembre 2025 con le evidenze più recenti.
Dott. Marco Segina
Responsabile della sezione Fisioterapia Ortopedica e Sport del Poliambulatorio Fisiosan con sede a Trieste e a Muggia.
Amministratore della Polisportiva Venezia Giulia SSDarl – con sezioni Volley, Basket, BodyBuilding, Pesistica, Corsa, MountainBike.
Laureato in Fisioterapia con Lode C/o Facoltà di Medicina e Chirurgia di Trieste e Vincitore del premio miglior tesi di Laurea in Italia nel 2008 (Una nuova Scala di Valutazione delle Lombalgie).
Altri titoli:
Master Universitario in ecografia muscoloscheletrica per fisioterapisti e podologi;
Master Universitario in Osteopatia;
Diploma di Osteopractor (American Academy of Manipulative Therapy);
Diploma di Chiroterapia e manipolazioni vertebrali (Manipulation Italian Academy);
Diploma di Preparatore Atletico;
McKenzie method (level A,B,C,D,E);
Stecco method (I e II livello);
Dry Needlig cert. (American Academy of ManipulativeTherapy);
Spinal Manipulation cert. (American Academy of Manual Therapy);
McGill method (I,II,III livello);
Documentarion based care certificate instructor;
Istruttore di Functional Trainig;
Personal Trainer;
Tecnogym Exercise specialist.

